“Come ti sembra?” ho chiesto a Gabriele, indicando il piatto che avevo davanti.
“Buono. A te piace?”
“Insomma…non mi convince pienamente. E’ troppo particolare, mi aspettavo una ricetta più classica.” gli ho risposto.
“Dillo al cuoco.”
“Ora lo faccio chiamare.”
“Stavo scherzando.”
“E perché mai?”
“Dobbiamo prima compilare il questionario. Non credo che tu possa parlare direttamente con lui. Per lo meno…non adesso.”
“Non vedo come possa essere un problema. Siamo qui per giudicare il menu. A chi dovrei dirlo se non alla persona che l’ha ideato e realizzato?”
“Rompiscatole che non sei altro…ma cosa devo fare con te…!” ha esclamato pungendomi le dita con la forchetta.
“Hey! Fermo.” gli ho detto, afferrando il suo polso per cercare di bloccare il movimento.
“Stai un po’ tranquilla?” mi ha chiesto, guardandomi con occhi pieni di dolcezza.
“Sono tranquilla!”
“Non si direbbe. Tieni, bevi un po’ di vino.”
“Abbiamo già finito una bottiglia?”
“Sembrerebbe di sì. Mi sembra che tu l’abbia apprezzata.”
“Sì, nulla da eccepire.” gli ho detto, bevendone un altro sorso mentre sorridevo con gli occhi.
“Tutto bene, signori? Come vi sono sembrati i secondi?”
“Perfetti.” ho risposto, anticipando Gabriele, che mi ha rivolto uno sguardo confuso. “Vanno benissimo.” ho aggiunto.
“Ottimo.” ha detto il cameriere. “Vi posso portare i dessert?”
“Sì, grazie.”.
Avevo preso nuovamente la parola per evitare che Gabriele riferisse i miei commenti di qualche istante prima.
“Non avevi detto che volevi apportare qualche modifica al menu?” mi ha chiesto, osservando con attenzione i miei movimenti.
“Ci ho ripensato.”
“Matta. Sei proprio matta. L’ho sempre detto.”
“Può darsi.”
“Ti va di raggiungere gli altri quando abbiamo finito?”
“Certo.”
“Possiamo andare tutti a casa tua?”
“Va bene.”
Il cameriere è tornato con i dolci e, senza che gli chiedessimo nulla, si è offerto di farci una foto. Gabriele gli ha passato il mio telefono e mi si è avvicinato, abbracciandomi da dietro. Sebbene dovesse essere già palese, ho capito che ci fosse qualcosa in me che non andava, perché mi sono dovuta sforzare per riuscire ad abbozzare un sorriso e non ero nemmeno sicura di esserci riuscita in tutti gli scatti.
“Provo a togliere il flash.” ci ha detto, probabilmente non soddisfatto del risultato ottenuto fino a quel momento. “Ecco a voi.”.
“Non sembri molto convinta.” ha commentato Gabriele guardando le ultime tre foto.
In effetti, non davo l’impressione di esserlo. Il mio sguardo era perso nel vuoto.
“E’ colpa della luce di questo locale. Scherzo, sono stanca. Dopotutto siamo in giro dall’alba.” gli ho detto, cercando di nascondermi dietro ad una mezza verità.
La mia mente si era popolata di tutte le foto che avevo scattato in Liguria insieme a Stefano il giorno prima. Appena ero tornata a casa, le avevo salvate in una cartella del computer dell’ufficio a cui potevo accedere da qualsiasi dispositivo. Mentre Gabriele pagava il conto, sono andata in bagno con la scusa di dover sistemare il trucco prima di incontrare i nostri amici – con i quali, peraltro, essendo cresciuta insieme a loro, non mi ero mai posta problemi di questo tipo.
“Necessità di contatto.” ho scritto a Stefano appena mi sono chiusa la porta alle spalle.
“Bellina, che fai? Stavo pensando la stessa cosa.” mi ha risposto subito.
“Sto finendo di cenare. Tu?”
“Guardavo le nostre foto.”
Prima ancora di leggere il suo messaggio, le avevo aperte anch’io. Mi soffermavo sui piccoli dettagli, come la posizione delle mani, il modo in cui mi appoggiavo alla sua spalla, i miei capelli spettinati, ma c’era un aspetto che non sarebbe potuto sfuggire a nessuno: la felicità che traspariva dai nostri occhi. Quegli sguardi erano pieni di amore, di passione, di gioia infinita. Ho pensato agli scatti di quella sera e per non lasciare spazio ai dubbi ne ho messo uno a tutto schermo, mentre Stefano continuava a continuava a scrivere.
“Bellina, ho sempre pensato che per stare bene fosse necessario avere tutto sotto controllo. Con te non è andata così neppure per un istante, infatti non ci ho mai capito nulla. E non potrei essere più felice.”
“Forse la differenza è proprio questa…stare bene ed essere felici non sono la stessa cosa.”
“No. Perché ci sono di mezzo i tuoi sorrisi, le notti insonni, le partenze. Una distanza di 6500km che svanisce con una telefonata e uno scambio di messaggi. L’incapacità di concentrarsi, il tormento continuo, la mancanza di equilibrio, gli attimi di follia.
Le domande che ti assillano: ma è normale tutto questo? E se fosse solo un momento? E se avessi perso la testa?
Con le risposte che arrivano da sole: no, non è normale. E’ straordinario. No, non è un momento. E’ per sempre. Sì, ho perso la testa. Ed è stata la decisione più saggia che abbia preso nella vita, quella di metterla da parte e di aprirti il mio cuore.”
“Dimentichi il mare, la Vespa rosa, la tua mano.”
“…che cerca la tua.”
“La paura di saltare. Le matite colorate.”
“…che non stai usando.”
“Le userò, te l’ho promesso.”
“Lo so.”
“Ora devo andare. Ti scrivo quando posso.”
“Spero presto Bellina.”
Per non tornare nella sala truccata esattamente come qualche minuto prima, ho ripassato il rossetto e mi sono sciolta i capelli.
Gabriele stava chiacchierando con il cuoco. Spero che non si sia accorto del tempo che ho trascorso in bagno, ho pensato.
“Buonasera.” ho detto, avvicinandomi a loro.
“Voto alla cena?” mi hanno chiesto, quasi in coro.
“Perfetta.” ho risposto, con lo stomaco pieno più di sensi di colpa che di cibo.
“Ci vediamo tra poco più di quattro mesi allora.” ha continuato Gabriele. “Intanto grazie.”.
Quando siamo arrivati davanti a casa mia, i nostri amici ci stavano aspettando nel mio giardino.
“Come avete fatto ad entrare?” ho chiesto loro, mentre cercavo la chiave per aprire il cancello.
“L’abbiamo scavalcato.”
“Come al solito…” ho puntualizzato.
“Allora, siete pronti?” ci hanno chiesto, quasi in coro.
Nessuno dei due ha preso la parola.
“Uno alla volta, mi raccomando.” ha detto Luca, in tono scherzoso. Non poteva immaginare quale verità stessimo nascondendo entrambi. Non ero la sola ad avere dubbi di ogni sorta e quel giorno ne ho avuto la conferma nonostante, anche nel corso dei mesi successivi, non sia mai riuscita a comprendere fino in fondo i pensieri di Gabriele.
Posso però raccontare quello che è successo a me:
in quella continua oscillazione
tra alti e bassi
tra coraggio e paura
tra amore e dolore
tra istinto e razionalità
tra straordinario e ordinario
c’è stato un momento in cui tutto è diventato chiaro.
Non so come finirà la storia di Isa.. ma è bello sperare in un lieto fine.
Si spera sempre che l’amore vinca su tutto.. ma può capitare di incontrare l’Amore VERO, capirlo e accettarlo con molta fatica.. scoprirsi innamorati come fosse un sentimento ineluttabile, non che nasce ma che si riconosce..come fosse sempre stato lì ad aspettare di essere trovato.
Eppure.. la vita di due amanti così complicata.. figli.. distanze.. da non poter essere vissuto.
“Ma allora che ci guadagni?”
“Il colore dei campi di grano”
Il piccolo principe
Non potrei essere più d’accordo. E quella è una delle mie citazioni preferite in assoluto! ❤️
Ciao
“…Certo, la conoscenza implicherà poi anche la sofferenza, ad esempio quella del distacco, ma varrà la pena soffrire se poi in cambio si guadagnerà “il colore del grano”, cioè una nuova visione delle cose.”
La mia preferità invece, è sempre stata questa:
“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale e’ invisibile agli occhi”.
Ho sempre pensato che il dialogo tra il piccolo principe e la volpe sia un piccolo vangelo coronato alla fine con una frase che vale l’intero libro:
– “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale e’ invisibile agli occhi”.
E’ importante notare che la volpe rivelò il segreto al piccolo principe soltanto dopo la scoperta dell’amore esclusivo ed unico perché chi non ama non potrà mai vedere quello che è invisibile, lo sguardo dell’amore è quello spirituale e soltanto quest’intuizione sa cogliere le profondità della realtà che è sempre invisibile.
Da : http://fiabexadulti.blogspot.it/p/il-piccolo-principe.html –
Poi, sempre da questo sito, sono interessanti anche altre frasi e chiarimenti, che ti invio via email per non esagerare nello spazio commenti.
Concludo citando alcune parole di Ste (Non capita spesso)
“ Fermati per il tramonto.”
“Non posso.”
“Ti prego.”
“Non mi devi pregare, puoi pensare che non lo voglia fare? ….E’ già complicato così.”
“Cosa hai detto a Gabriele?”
“Nulla.”
“Sei convinta che sia la scelta migliore?”
“No.”
e altre dal “Piccolo Principe” :
– “Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto…”
– “Ma bisogna spettare…”
– “Aspettare che?”
– “Che il sole tramonti…”
IL TRAMONTO… NON TUTTO QUELLO CHE FINISCE E’ BRUTTO.
Il tramonto è la prova esistenziale di quanto possa essere bella una fine. Se imparassimo a vedere la fine di un rapporto, di un amore e persino della stessa vita come un tramonto, allora la paura della fine scomparirebbe. Questo è l’insegnamento profondo e nascosto del piccolo principe.
chiedendomi: di quale fine si tratta per l’autrice?
….quella di Isa e Ste ( come dice Barbara “Eppure..la vita di due amanti così complicata… da non poter essere vissuto.…” ) , o quella di Stefano e Laura e Isabella e Gabriele?
Sara
Grazie come sempre per le tue riflessioni e per il tempo che dedichi a questa storia! Il finale non sarà scontato (spero) ❤️
Ciao cara,
se posso permettermi…….non deludere noi lettori.
Pensa a un finale che non deluda il lettore prima di rovinare l’intera storia.
Scrivi un finale che si possa imprimere in modo indelebile nella mente del lettore. Se abituerai i tuoi lettori a finali emozionanti e indimenticabili, si ricorderanno che vale la pena (acquistare?) leggere i tuoi racconti-libri.
“…..il finale sarà bello come un fuoco d’artificio che chiude la festa, esplosivo e colorato ..( vedi matite di Isa!)
…..e pensare che tutto era cominciato sui banchi di scuola
(iscritti allo stesso corso extra-curriculare di graphic design… Il feeling tra di noi era stato immediato. Mi aveva colpito dal primo istante. Dopo pochi minuti avevamo già la confidenza di chi si conosce da anni. O da sempre.)
….una storia speciale, diversa dalle tante che nascevano sui banchi di scuola, speciale……..”
Sara
Farò del mio meglio, promesso! ❤️❤️❤️
In merito ai dubbi sull’amore tra Isa e Ste, io invece penso che il momento dei ”dubbi” (i dubbi dell’amore) sia ormai superato fra i due (il ciclone è passato)
Primo perché, se non fosse stato amore, il sentimento che li lega, entrambi non avrebbero mai permesso di fare entrare l’altro nella famosa ”fessura” (vedere post “una fessura” e sono d’accordo con il commento di Isa ).
Secondo, sono d’accordo anche con questo commento trovato in rete: “ …”certo la situazione è delicata se lui/lei ha preso un impegno con un’altra donna/uomo, ma se questo “qualcosa di meraviglioso“ (amore tra Isa e Ste) deve avere un seguito, credimi lo avrà…se invece è destinato a non portare da nessuna parte rimarrà un bel ricordo che ti farà battere il cuore…quando lo rivedrai o sentirai parlare di lui/lei tremerai un po’ dall’emozione….tuttavia occorre andare avanti….”
Ma se questo sentimento non porta da nessuna parte,io penso non sia amore.
L’affetto può restare, ma l’AMORE è una cosa diversa……l’amore ha bisogno di essere ALIMENTATO ogni giorno……..”
Vi cito anch’io una frase dal PiccoloPrincipe:
“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicita’. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicita’! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”.
A me è capitata una cosa simile prima di fidanzarmi con il mio attuale ragazzo: lui veniva a prendermi tutti i mercoledì all’uscita da scuola e la domenica pomeriggio a casa…….l’attesa di quel momento era meravigliosa!
E alla frase di Stefano “E non potrei essere più felice”, dico: oggi noi stiamo insieme da due anni e siamo immensamente felici ! Che è molto di più!
Carlotta
Non sempre nella vita, pur trovando l’Amore, quello Vero, c’è il lieto fine.. una persona un giorno mi ha scritto “credo le anime gemelle esistano, ma non sempre il loro destino è quello di stare insieme”.
E credo il più bel lieto fine possa essere quello di trasmettere gioia e speranza abbracciando anche la vita delle persone che non possono “vivere insieme per sempre felici e contenti”.
Pensavo l’amore fosse trovare l’uomo perfetto, con cui tutto va liscio come l’olio..con cui non si litiga quasi mai.. perché si è trovato il modo di essere perfetti soci nel condividere la vita.
Poi mi sono resa conto che l’Amore non è razionalità.. il cuore va da sè. E a volte trova la sua metà.. in un posto che non può essere raggiunto.
Ciao,
Barbara mi ha incuriosita con
“credo le anime gemelle esistano, ma non sempre il loro destino è quello di stare insieme”.
non avevo mai letto nulla sulle Anime gemelle, vi consiglio questo sito,
http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=3998
e a Barbara rispondo: “….ma a volte sembra impossibile non stare insieme per due anime gemelle”, cito alcune parti, sembrano perfette per Isa e Ste!:
• Continueranno a cercarsi? Probabilmente sì, come fanno da secoli. Lo faranno finché non riusciranno a smettere di perdersi…
Continueranno a incontrarsi, a cercarsi senza saperlo. Ma perché non smettono di scappare l’uno dall’altro? Perché un amore del genere è difficile da gestire e fa paura. Ma loro continueranno a cercarsi. E’ scritto nel loro destino.
[ Fabio Volo ]
• L’ incontro tra Anime Gemelle ha prioritariamente un fine spirituale da portare a compimento: entrambe crescono ed evolvono in modo sincrono sulla base dello stimolo vicendevole che si apportano. Una volta risolta questa prima fase “solo spirituale” si entra nel regno delle possibilità del viversi come coppia terrena a tutti gli effetti.
Questa scelta dipenderà dal libero arbitrio di ogni Anima Gemella.
• Ogni individuo può aprire il proprio cuore e vivere seguendo la sua energia rigenerante. Solo in essa potrà fluire liberamente e sentirsi sereno.
La scelta dell’apertura del cuore dipende dal libero arbitrio di ciascuno…
( STE: “…Sì, ho perso la testa. Ed è stata la decisione più saggia che abbia preso nella vita, quella di metterla da parte e di aprirti il mio cuore.”)
• Fin dal primo incontro avevamo parlato pochissimo del nostro modo di essere, non c’era bisogno di parole per spiegarci, da subito avevamo compreso alla perfezione il mondo interiore e il modo di sentire l’uno dell’altro. Di tanti altri argomenti, invece parlavamo tanto. È proprio una sensazione stupenda parlare con una persona senza bisogno di dettagliare. L’empatia immediata nella sensibilità ti fa sentire sempre accolta, come a casa.
Ciao Ciao
Carlotta
Ciao Carlotta, hai centrato perfettamente il punto! Questi rapporti sono davvero incredibili ma allo stesso tempo molto complicati…
Trasmettere gioia e speranza…è esattamente quello che cercherò di fare, nei limiti delle mie capacità! ❤️
Ciao,
Scusate ma…….non volevo esagerare con i miei commenti, ma potete dirmi p.f. cosa intendete con le vostre risposte ?
Se Isa pensa : “Trasmettere gioia e speranza…è esattamente quello che cercherò di fare, nei limiti delle mie capacità!”
esattamente come dice Barbara: “E credo il più bel lieto fine possa essere quello di trasmettere gioia e speranza abbracciando anche la vita delle persone che non possono “vivere insieme per sempre felici e contenti”.
è corretto leggere tra le righe, il pensiero profondo di “limitare” la sofferenza dei compagni/coniugi che stanno accanto ai due amanti?
Oppure semplicemente intendete non poter vivere con l’anima gemella trovata tardi, come nel caso di Ste e Isa? Come dice Barbara “…. ma non sempre il loro destino è quello di stare insieme”.
Nel primo caso , per me sarebbe scontato cercare qualsiasi soluzione possa far soffrire il meno possibile la persona che lasci.
In merito, ho trovato questo sito UNA LETTERA APERTA ALLA MIA EX MOGLIE http://www.huffingtonpost.it/michael-cheshire/lettera-aperta-mia-ex-moglie_b_5895566.html
mi sembra perfetta, cito solo questi passaggi, che condivido, pensando comunque, che deve essere difficilissimo e doloroso lasciare il proprio compagno/a di una vita (vedremo, se così sarà, come lo affronterà Isa per Isa e Gabriele e per Ste e Laura) :
“…..Beh, oggi il nostro matrimonio è finito, dopo 20 anni, in un’aula di giustizia.
Ad essere sinceri, è stato surreale. Quando abbiamo preso questa decisione alcuni mesi fa, mi sentivo come se mi fosse cascato il mondo addosso. Ero spaventato al pensiero di come sarebbe stata la mia vita senza di te. Ma ora che sono qui tutto sembra più superabile. Ho letto un proverbio tedesco una volta che dice, “La paura rende il lupo più grande di quel che non sia”. Ed io ero profondamente spaventato all’idea di vivere senza di te. Sei stata il punto fermo della mia vita per così tanto tempo. Più a lungo di qualsiasi altra persona sulla faccia della terra. Sei la voce nella mia testa. Ti devo così tanto per questi ultimi 20 anni. Così, ho pensato di scriverti alcune cose oggi che entriamo in una nuova e diversa relazione. So che è strano farlo proprio oggi, ma la vita fugge via e non c’è più tempo per lasciare inespresse le parole giuste. Perciò, lascia che condivida alcuni dei pensieri e dei sentimenti che provo oggi per te…
– MERITERESTI UN PREMIO per essere sopravvissuta 20 anni con un tipo come me. Sappiamo entrambi che amare non è semplice.
– Tanto perché tu lo sappia,TI RISPOSEREI ANCORA E ANCORA….ANCHE SAPENDO CHE SAREBBE FINITA COSI’ .
Abbiamo avuto tre figli fantastici ed anche se non ci fossero……. avrei comunque scelto te.
Sono una persona diversa e migliore oggi grazie a te. Non posso neppure immaginare come avrei attraversato la vita senza passarla al tuo fianco..
…… – NON SMETTERO’ MAI DI VOLERTI BENE. Ho provato a convincere il mio cuore ad odiarti per un certo periodo, ma non ha funzionato. Sei una persona troppo bella. La cosa che mi ha sorpreso nella nostra disperazione è quanto sia stato semplice tornare amici. È così che abbiamo cominciato. E sono felice che così stia finendo. Da grandi amici. Amo continuare a parlare con te dei bambini, della vita, dei nostri obiettivi, di film, musica, e dei personaggi famosi morti. Per me è normale.
….- CI SARO’ SEMPRE PER AIUTARTI, in qualunque modo. Adoro il fatto che tu voglia tornare a scuola ed esplorare nuove strade per la tua vita. Ma sarò sempre qui in caso tu abbia bisogno di aiuto… Perché sono un tuo fan, e lo sarò sempre.
…..Ecco, credo che questo riassuma un po’ tutto. Mano a mano che si avvicinava, ho pensato molto a questa giornata. E SAPEVO SOLTANTO CHE VOLEVO NE USCISSIMO BENE.
Forse suona stupido… il pensiero DI FINIRE “BENE” IL NOSTRO MATRIMONIO. Ma ripenso sempre a quel vecchio film, Il leone d’inverno. Quando i figli nella prigione pensano che Henry stia per scendere ad ucciderli.
Richard dice: “Sta arrivando. Non gli daremo alcuna soddisfazione. Non fatevi vedere che lo pregate… Affrontatelo da uomini!”
Geoffrey risponde: “Sciocco che sei! Come se il modo in cui si cade fosse importante!”
Richard risponde: “Quando non resta altro che la caduta, importa molto.”
È stato un onore restare con te per 20 anni. Sarà un privilegio esserti amico per il resto della nostra vita. Quindi terminerò questo discorso con alcune parole della “grande teologa” Cyndi Lauper.
“Se sei perso puoi guardare e mi troverai
sempre
se cadrai io ti prenderò
sempre”
Con tutto il mio cuore, Michael
Io questa lettera la trovo meravigliosa.
Ne secondo caso invece (anime gemelle…..ma non sempre il loro destino è quello di stare insieme) credo che si debba fare molta attenzione a dire : “trasmettere GIOIA e SPERANZA” perché l’altro/a potrebbe ILLUDERSI e soffrire tanto. (Ma le frasi di Ste cmq …non lasciano dubbi!)
guardate questo sito sulle anime gemelle:LA MIA ANIMA GEMELLA E’SPOSATA
http://www.tradimento.net/48-confessionale/166-la-mia-anima-gemella-e-sposata
e ditemi cosa ne pensate.
Ciao Ciao
Carlotta
Ciao Carlotta, cerco di riassumerti il mio pensiero in poche righe. Con il passare degli anni mi sono resa conto del fatto che, nel campo delle relazioni, sia impossibile creare delle regole, degli stereotipi o dei rapporti causa-effetto.
Quindi non è detto che due persone che scoprono un grande amore debbano necessariamente stare insieme, perchè ci possono essere tanti motivi (magari non sempre del tutto comprensibili) per cui la loro unione non avvenga.
Allo stesso modo storie molto lunghe e importanti, per quanto possa sembrare difficile, possono effettivamente finire bene (cito la lettera che hai riportato tu “E SAPEVO SOLTANTO CHE VOLEVO NE USCISSIMO BENE.”).
Così come non è detto che un grande dolore o una perdita siano solo forieri di negatività – magari sono proprio il mezzo che ci permette di riscoprirci sotto una luce nuova.
Quindi quello che intendevo con “Trasmettere gioia e speranza” è piuttosto semplice: non mi riferivo alla storia in particolare (anzi per una volta avevo proprio lasciato da parte i protagonisti), ma ad un (mio personale) punto di vista più ampio, che consiste nell’accettare che gli eventi possano non susseguirsi come ci si immaginava, che la vita possa essere imprevedibile, che ci si possa rialzare da ogni difficoltà e che noi non siamo il nostro passato ma il significato che diamo al nostro passato. Non so se mi sono spiegata, spero di sì! 🙂
Sei stata chiarissima,
grazie.
Hai ragione rileggendo le frasi da un punto di vista più ampio, tutto torna, solo che focalizzandomi sui personaggi, non capivo…
Cmq condivido i tuoi pensieri e soprattutto l’ultima profonda frase “noi non siamo il nostro passato ma il significato che diamo al nostro passato”
Bene, ho capito, passo e chiudo.
Buonanotte
Carlotta