“Che fai stasera, Isa? Andiamo a fare un aperitivo?” mi ha chiesto il mio capo mentre aspettavo che il computer si riavviasse.
“Non posso…ho un impegno.”
“Dai, ci sono anche gli altri.” ha insistito.
“Sono fuori a cena.”
“Perfetto! Ci beviamo una birra prima. Suvvia, non farti pregare…”
“Marco, non è questo…voglio andare a casa a sistemarmi. Ma hai visto la mia faccia?”
“E’ sempre la stessa, da qualche mese a questa parte. Ed è il motivo per cui ti ho chiesto di uscire.”.
Ho fatto una smorfia girandomi verso il monitor.
“Questo computer va a rilento.”
“Isa, Isa…”
Marco non mollava la presa.
“Devo chiedere di sostituirlo.” ho continuato, fingendo di non aver sentito.
“Niente, non mi ascolti.”
“Ti ho già detto che non posso.”
“Come vuoi. Se dovessi cambiare idea, ci trovi in Brera.”
“Va bene.”
“Mi raccomando…” ha aggiunto, facendomi pensare che avesse un presentimento.
“Sì Marco, non ti preoccupare. Sto meglio di due mesi fa, me ne sono fatta una ragione.”
“Sicura?”
“Sì…più o meno…”
“Devi uscire con lui?”
“Già…sperando che non sparisca come al solito.”
“Finché gli permetti di farlo…”
“Non lo cerco più ormai.” gli ho detto, cercando di nascondere lo sconforto.
“Ma corri da lui ogni volta che ti scrive.”
“Cioè mai. Non è come prima, fidati.” ho commentato.
“Dove andate stasera?” mi ha chiesto, senza aggiungere altro.
“Non lo so.”
“Se non vi vedete, mi prometti che ci raggiungi?”
“Marco, ma perché non dovremmo vederci?”
“Hai ragione.” ho proseguito, senza aspettare la sua risposta. “Te lo prometto.”
“Sei sempre dell’idea di cercare una casa?” mi ha chiesto, cambiando discorso.
“Non ne troverò mai un’altra bella come quella.”
“Isaaa…Non ti scoraggiare. Ti do una mano volentieri.”
Quelle parole sono state una carezza sul mio viso. Non capivo perché fosse così gentile con me e cosa lo spingesse a starmi vicino con quella costanza e delicatezza.
Mi sentivo sola in quei giorni, così tanto che non riuscivo nemmeno a cercare un contatto con gli altri: sprofondavo sempre di più nella solitudine perché non mi volevo confrontare con chi mi ripeteva di girare le spalle a Stefano, di passare oltre e guardare avanti, con chi mi diceva che mi meritavo molto di più e chi mi prospettava un futuro eccezionale lontano da lui e dalle sue menzogne. Non volevo affrontare nemmeno uno di quei discorsi, perché erano intrisi di una verità mi terrorizzava.
Al contrario, Marco era una presenza dolce e confortante nelle mie giornate, al punto che – nelle rare occasioni in cui non era in sede – mi spaventava l’idea di andare in ufficio e non trovarlo. Per certi versi mi sentivo in debito con lui e mi chiedevo spesso se la vita mi avrebbe offerto più avanti la possibilità di ringraziarlo davvero, perché sapevo che prima o poi ne avrei sentito il bisogno.
Alle 18 Stefano non si era ancora fatto sentire, ma – una volta arrivata a casa – avevo comunque iniziato a prepararmi come se dovessimo effettivamente uscire a cena. Ero ormai abituata a ricevere i suoi messaggi dell’ultimo minuto, sia positivi che negativi, e non volevo aspettare un suo cenno di vita per decidere cosa indossare. Quella sera, oltretutto, ero certa che ci saremmo visti. Davanti allo specchio, mi sono fermata qualche istante a osservare i lineamenti del mio viso, un gesto che evitavo di fare da settimane, o forse addirittura da qualche mese. Non volevo vedere i segni della disperazione sul mio corpo.
Ho cercato di coprire le occhiaie con un fondotinta e altri campioni di trucchi di cui non conoscevo nemmeno l’utilità, ho infilato un abito nero semplice e un paio di sandali color cammello e dopo una ventina di minuti ero già all’uscio pronta per uscire di casa.
“Dove ci vediamo?” mi ha chiesto Stefano via sms proprio in quel momento.
“Ma come, non hai prenotato da nessuna parte?” gli ho chiesto, certa che capisse l’ironia della mia risposta.
“Questa volta no, Streghetta.”
“Andiamo in zona Isola, ti va una pizza?”
“Preferirei fare una cena più strutturata, a dire il vero…”
“Come preferisci. Ci vediamo comunque lì?”
“Dammi un indirizzo.”
“Ti mando la mia posizione appena arrivo, ok?”
“Non mi posso connettere su Whatsapp…poi ti spiego.”
“Non è necessario.” ho risposto lapidaria, stanca di avere a che fare con i suoi problemi indefiniti.
“Non ti arrabbiare. Non vedo l’ora di vederti…”
“Da quanto non ci vediamo?” gli ho chiesto, dando voce ad un pensiero quasi senza rendermene conto.
“Non ha importanza.”
Un’ora dopo lo osservavo mentre si trascinava, stravolto, verso di me, e mi sono chiesta come avessimo potuto fare a noi stessi una cosa del genere. Un anno prima eravamo talmente felici che avevamo perso il contatto con la realtà, con il lavoro, gli obblighi e i legami di una vita, un presente che ci stava ormai troppo stretto e che sembrava l’opposto di quello che avremmo desiderato per il nostro futuro. Cosa rimaneva di quegli attimi di pura gioia? Potevano davvero essere solo un lontano ricordo?
Non avrebbe alcun senso. Non può essere così. ripetevo tra me e me, mentre lo vedevo sempre più vicino al mio motorino.
Mi ha salutata con un bacio sulla fronte, volgendo poi lo sguardo sulle mie mani, che non osava toccare. Ho provato a farlo io, ma mi sono bloccata quando ho sentito la sua pelle fredda. Quelle non erano le sue dita, erano di un’altra persona, ma com’è possibile?, voglio scappare.
Per la prima volta non volevo avere a che fare con ciò che eravamo diventati.
Ma sapevo di non essere abbastanza forte per andarmene.
“Resta qui.” mi ha detto Stefano, leggendomi nel pensiero.
E così ho capito che non potevo essere altrove. In un attimo, grazie a due parole, siamo rientrati in sintonia e – senza aggiungere altro – abbiamo voltato l’angolo e iniziato a camminare senza una meta precisa.
Ci siamo seduti al ristorante alle 23 passate, ma solo perché non riuscivamo più a resistere alla fame e al caldo, altrimenti avremmo potuto continuare a vagare per quella zona di Milano che ci faceva sognare ad occhi aperti.
A differenza del solito, abbiamo scambiato pochissime parole. Stefano, stranamente, non mi aveva inondato di informazioni sul suo lavoro. Non sapevo nemmeno che cosa stesse facendo di preciso in quel periodo.
“Ah…mi sono comprata un portatile…quello di cui avevamo parlato tempo fa.” avevo detto ad un certo punto, interrompendo un momento di silenzio.
“Ma come…? E perché non mi hai detto niente?”
“Non ci sentiamo mai…ti sembra normale che ti scriva una cosa di questo tipo?”
“Voglio sapere tutto. Bellina, per me non è cambiato nulla, non so più come dirtelo…”
“Non ti preoccupare.” ho cercato di tranquillizzarlo. “Comunque non ho ancora iniziato ad usarlo. L’ho solo tirato fuori dalla scatola.”
Volevo scrivere.
Non sapevo quando e se mi sarei mai sentita davvero pronta per farlo, ma una voce dentro di me mi sussurrava una cosa ben precisa: scrivere mi avrebbe salvata. ***
“E cosa ci farai?”
“Vorrei scrivere.”
“Scrivere…dolce Bellina…e cosa scriverai?”
“Non ne ho idea. Non ci ho mai pensato. Vorrei semplicemente scrivere…qualcosa. O per lo meno provarci.”
“Potrò leggere quello che scriverai?”
“Non so…”
“Così mi fai soffrire.” ha detto, abbassando gli occhi sul piatto che il cameriere gli aveva appena messo davanti.
Credo che il mio cuore avesse avvertito il pericolo e stesse tentando di proteggermi. Era lui, infatti, che mi sussurrava di non dire nulla. Proprio lui che mi aveva sempre spronato a lasciarmi andare, adesso mi consigliava di tenere qualcosa per me. Per la prima volta avevo deciso di non aprirmi completamente a Stefano e di non raccontargli cosa avessi in mente di fare, indubbiamente anche perché non avevo le idee chiare, ma c’era dell’altro. C’era innanzitutto il bisogno di ripartire da qualcosa, di ritagliarmi uno spazio per ritrovare me stessa, perché ero arrivata al punto da non capire più chi fossi e perché la vita mi aveva condotta fin lì, facendomi percorrere una via tortuosa, alla fine della quale non avevo trovato – almeno fino a quel giorno – ciò che mi aspettavo.
Volevo una ricompensa, pensavo di essere stata già abbastanza coraggiosa e di essere per certi versi “arrivata”. Non avrei mai pensato che potesse essere arrivata ad un nuovo punto di partenza.
“Ste, non voglio parlarne. Non so cosa farò, al momento non ne ho davvero idea. Se ci vorrai essere, ti coinvolgerò in tutto, come ho sempre fatto. Ma per ora non me la sento.”
“Chiaro. Senti Streghetta, ti devo dire una cosa.”.
Ho ingoiato il boccone senza masticarlo.
“Cosa? Sono abbastanza fragile, cerca di dirmelo nel modo più dolce possibile. E’ incinta?” gli ho chiesto senza troppi giri di parole.
“No…assolutamente no.”
“E allora cosa succede?”
“Uno dei miei migliori amici non sta bene. Perdo sempre le persone a cui sono più legato.”
“Mi dispiace.”
“Non mi do pace.”.
Ho fatto un respiro profondo e, pur consapevole del fatto che stessi per intraprendere un discorso complicato, ho deciso di provare a parlargli con la massima sincerità.
“Ste capisco il dolore, ma ho l’impressione che tu stia vivendo tutto molto peggio di come lo potresti vivere. Così non fai altro che attrarre altra negatività…penserai che io sia pazza, ma è così. Devi iniziare a risalire e se te lo dico io, che sto ancora sprofondando nell’abisso, credimi, non hai alternative. Hai toccato il fondo e non puoi permetterti di continuare a scavare.”
“Fosse facile.”
“Non ho detto che lo sia, ma lo devi a te stesso. Guardati, non sembri più tu.”
“Sta succedendo di nuovo, capisci?”
“In che senso? Spiegati meglio.”
“Mia sorella…e poi lui…”.
Mi sono tornate in mente le sue parole di qualche mese prima, quel discorso confuso che non aveva voluto approfondire e che probabilmente nascondeva un dolore che non aveva voglia di raccontare a nessuno, nemmeno a me.
“Non posso accettare l’idea di perdere le persone che amo.”
“Credo che sia così per tutti. La vita non è sempre giusta.”
“Ho paura di perdere anche te.”
“Ed è per questo che ti allontani?”
“No…cioè…no, non mi allontano affatto.”
“Ste…”.
In quel momento, guardandolo negli occhi, ho capito che non si trattava solo di me. Aveva il terrore di perdermi, certo, ma c’era dell’altro.
Non voleva perdere Laura. Non riusciva nemmeno a pensare ad una vita senza di lei ed ero sempre più convinta del fatto che non si fossero mai davvero allontanati.
Quando abbiamo finito di cenare ci siamo diretti verso l’ingresso della metropolitana a pochi metri dal ristorante.
E lì mi ha spiazzata di nuovo.
Mi ha preso il viso tra le mani per baciarmi con una passione che credevo fosse svanita del nulla. Mi sono fatta trascinare dall’emozione del momento, senza oppormi, rispondendo con ancora maggiore passione.
Non riuscivo a staccarmi di dosso l’estasi di quel momento che però, passo dopo passo e in modo del tutto inaspettato, mentre Stefano entrava nel tunnel e diventava sempre più piccolo, si stava trasformando in una sensazione diversa, spiacevole, sconosciuta. Qualcosa che confermava la necessità di cambiare direzione, anche se tutto il mio corpo mi diceva di andare verso di lui.
Ma il cuore iniziava a ribellarsi sempre di più e così ho deciso di seguire i suoi consigli, ancora una volta. Era arrivato il momento di ripartire da qualcosa. E quasi inconsciamente sono ripartita dalla persona dalla quale avevo sempre cercato di nascondermi.
Da me.
***E così è nato questo blog ❤
Cara benedetta, non ho mai lasciato alcun commento sul tuo blog. Ti ho conosciuta per caso e ti seguo da allora. Io credo che la tua storia abbia cambiato la mia storia. Volevo ringraziarti… Anche per questo finale… forse non da romanzo, ma da vita vera. Grazie infinite. Sei grande. I.
Grazie…davvero ho questa responsabilità? Ti auguro il meglio! Sì ho sempre pensato ad un lieto fine alternativo, in parte perché vorrei dare degli spunti un po’ fuori dagli schemi e poi perché come dici tu volevo scrivere qualcosa di autentico e più simile a ciò che accade alle persone normali. Questo non significa che le favole non esistano…esistono eccome ma spesso si realizzano attraverso percorsi meno “romanzeschi” che passano sempre dalla crescita personale. ❤️
Si Benedetta, davvero hai delle reponsabiità!
A dire il vero, secondo me, alcune di noi hanno una vera e propria addiction, una dipendenza dal Blog di Benedetta!
Ma tranquilla, si può curare con la lettura del tuo libro! Siamo in attesa della pubblicazione.
Intanto complimenti per il “fuorigioco d’amore!’
Complimenti anche per aver lasciato ai tuoi guerrieri dell’iperspazio il tempo necessario per comprendere che cosa vogliono davvero.
Resto in attesa “del discorso serio’, e mi chiedo se arriva nel prossimo Post domenicale?
(con Ste che dice: “ Se fossi qui con me questa sera…Perché è tanto che non ci vediamo e volevo solo che fossi certa che non è cambiato nulla e non vedo l’ora di vederti)
Ti saluto con un bacio in attesa di vederti anch’io per la dedica sul libro
(le ultime righe poi chiudo: a proposito di dedica, ti ricordi…tanto tempo fa chi mi ha fatto una dedica sul libro dell’università?)
“esistono eccome ma spesso si realizzano attraverso percorsi meno “romanzeschi” che passano sempre dalla crescita personale” Quanto è vera questa frase Benedetta!
Con questo commento forse sarò fuori dal coro delle tue fans, ma ho superato da tempo nella lettura del tuo surreale racconto, il livello di favole, Principi e principesse; io vedo invece una scrittrice profonda e delicata che ci parla veramente di crescita personale, che ci parla di chi ha abbattuto il muro delle incomprensioni
“ ..e lo si può fare solo se, una volta per tutte, ognuno conosce le ragioni e le difficoltà dell’altro”.*
Da: Maleducati o educati male?: Consigli pratici di un’insegnante per una nuova …
Di Isabella Milani
Benedetta, finalmente il nuovo post. Premesso che i fumetti sono sempre tutti bellissimi, la storia è un capolavoro, la paragono ai quadri di Vincent van Gogh “…. energica, dai cromatismi travolgenti, visionaria, surreale e al tempo stesso concreta, immediata, in grado di arrivare all’essenza delle cose.”
E poi se chiedi a noi lettrici/ori “Cosa rimaneva di quegli attimi di pura gioia?” , io ti rispondo: … il libro più bello che abbiate mai letto in vita vostra, fatto dei vostri momenti, dei vostri baci e del vostro giorno per sempre (-30)
Grazie di ❤
Non credo di meritarmi tutto questo!
Grazie di cuore.. a te Benedetta.
“la storia più importante della mia vita era finita e mi trovavo in uno stato di grande sconforto. Non sapevo come procedere
Volevo riconnettermi al mio sentire più profondo per uscire da quella morsa che mi toglieva il fiato.
Mi sono detta – ricordati da dove nasce la felicità. Quella felicità che cerchi non la trovi fuori da te.
Compresi che non era sufficiente amare me stessa per essere felice; avrei dovuto amare l’altro anche se da questo non ero amata.
La mia sola felicità non è sufficiente se non passa attraverso il desiderare la felicità dell’altro.
……..
……..”
Alcune frasi sopra citate Da: Segreto dell’essenza (Il): il cuore delle antiche vie spirituali Di Brucco Carlotta
https://books.google.it/books?id=sTxoAwAAQBAJ&pg=PA11&lpg=PA11&dq=la+storia+pi%C3%B9+importante+della+mia+vita+era+finita+e+mi+trovavo+in+uno+stato+di+grande+sconforto.&source=bl&ots=gp3DADaWPu&sig=xJtOOE5-WXit43RJqlhZYjhsxPo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwilmJOLoMjVAhUDKVAKHQ1pAgkQ6AEIJjAA#v=onepage&q=la%20storia%20pi%C3%B9%20importante%20della%20mia%20vita%20era%20finita%20e%20mi%20trovavo%20in%20uno%20stato%20di%20grande%20sconforto.&f=false
Ciao Benedetta,
finalmente, che attesa, ma dov’eri? In sala prove? Scherzo ovviamente,
…che emozione ❤!!!!!!!
“Resta qui con me
Io sarò per te un angelo vero
Che sogna e che sa
Prenderti la mano e darti l’anima” (Bocelli)
Il tuo racconto è sempre più una…follia d’amore
(Gualazzi:
“e vedrai un’altra te
quasi invincibile
viva come non mai
ed è lì che tu mi avrai)
Mia sorella aggiunge: ora ho capito cosa intendeva Battiato con: supererò le correnti gravitazionali.
Baci Matilde
Bentornata Benedetta
tu mi porti su e mi lasci cadere, Matty ha detto bene
….libero delirio in sala prove con la partecipazione di… (*)
Roberto Bolle? Noooo
Sono Ste e IsaBella in un passo a due!!❤
per farci capire che l’amore non ha bisogno di orpelli
Arianna
PS consegnato il libro? (L’idea è quella di consegnare tutto nella prima metà di luglio)
…. Forse solo così saprò come va a finire !!!!!!!!!! (titolo libro LaTeoriaDelVolo?)
(*)via mail disegnino di Carlotta
Non l’ho ancora consegnato, ma lo farò a breve. Vi aggiornerò perché avrò bisogno di voi ❤❤❤
Benedetta, che dire? …Le favole esistono basta crederci** Punto.
Ma ci vuole, sia il sole che la pioggia per fare un arcobaleno.
I ha ragione, …Anche per questo finale, quello dell’iperuranio intendo, è un …per ora e per sempre; lei in effetti, lo aveva aspettato e …non avrebbe alcun senso, un finale diverso da questo:
“La mia vita senza te non avrebbe alcun senso. . Ti ho scelto per rendere migliore anche me stesso grazie alle tue capacità e il tuo modo di amarmi. Sei la mia casa. Sei la mia vita. Sei la mia salvezza. Sei tutto per me!!! <3 TI AMO” *
*DA : https://www.facebook.com/notes/una-presta-libert%C3%A0/la-mia-vita-senza-te-non-avrebbe-alcun-senso-esisto-perch%C3%A8-esiste-il-tuo-cuore-e/434234409953275/
Le favole esistono basta crederci ** http://iosonoquesto.blogspot.it/2010/11/la-principessa-che-credeva-nelle-favole.html
Ciao Benedetta,
Siiiiiiiiiiiiiiiiii, evvai, il tuo racconto è… COME MUSICA!* visto che Matty ha citato alcune canzoni.
E pensare che nella lunga attesa del nuovo Post volevamo inviarti un disegnino con Isa accoltellata da Ste con un pubblico divertito e una email sulla “triangolazione’ confermata dal passaggio (soprattutto di rileggere la storia dall’inizio) che Stefania ha anticipato con la foto di un re sul proprio trono (..vi si è seduto come un re sul proprio trono e vive in lei come se fosse reale).
Ora, ricollegandoci anche alla tua .. Ma sapevo di non essere abbastanza forte per andarmene, volevamo dirti che, secondo noi, la tua eroina, ha già dimostrato da tempo di non essere, né fragile né stupida.
Baciiiiii LeTueRagazze
…come musicaaaaa, sentita questa mattina alla radio e canticchiata tutto il giorno da una di noi.
*Jovanotti Come musica
……
La tua pazienza di perla le mie teorie sull’amore Fatte a pezzi
La nostra storia che non sa finire
So che è successo già
Che altri già si amarono
Non è una novità
Ma questo nostro amore è
Come musica
Solo l’amore rimane e tutto il resto è un gioco
I tuoi silenzi
Ritrovarti quando ti abbandoni
Il nostro amore immenso che non puoi raccontare
E che da fuori sembrerà normale
“Che fai stasera IsaBella?”
Benedetta è poesia il tuo racconto, è il coraggio di perdonare e amare ancora.
Tratterai anche questo argomento nel libro? …Finché non ti mostrano il loro vero carattere, non devi rivelare informazioni che potrebbero potenzialmente essere usate contro di te, perché, a differenza delle storie d’amore dell’iperspazio con Principi e principesse felici, qui sulla terra esistono delle persone che cercano di riaprire le tue ferite, invece di aiutarti a guarirle.
Ma non è il caso della storia di Benedetta, qui alla fine, il bene trionferà.
Iperspazio come….L’amore dei film e quello nella vita vera hanno (quasi) sempre svolgimenti e finale diversi.
…Non può essere così!
Ma figurati, quello nello spazio, non può essere così malvagio, lui è Un eroe dei nostri tempi.
Benedetta ha scoperto un’arma più affilata, quasi invisibile, e il suo pubblico lo sa.
Qualcuno inganna qualcun altro, ma in favore di una reciproca, tenerissima storia.
Ste e Isa, bello!
Il bene sicuramente trionferà…così come i concetti di coraggio e perdono, senza dubbio ❤
….Ritorno dopo un momento di silenzio, era ora Benedetta, che bello!
Bellissima la storia di Isa e Ste, ma andiamo oltre:dopo l’osservazione dei vari passaggi avvenuti nell’iperuranio, posso dire che anche il tuo protagonista lassù ha utilizzato la sua arma preferita, il silenzio?
Io però non credo parli solo di questo il tuo racconto spaziale, credo invece, come tutte LeTueRagazze, che tra …i taccuini e i disegni si nasconde il loro amore in silenzio-Silent love.
Francesca
“Tutto questo solo per chiedermi di uscire?”
“Gia’ perche l’Amore quello vero non ha bisogno di parole o spiegazioni! bisogna solo ascoltarlo, sentirlo, e lasciarsi andare”
Come Silent love http://youmedia.fanpage.it/video/aj/VIcwHOSwjcG5RLsw
Ma quale “può darsi” come dice Benedetta, Sara hai ragione, secondo me, c’è anche l’invito a cena nell’iperspazio, nouvelle cuisine !! (….una cenetta in un buon ristorante, magari accompagnata da un vino di annata e molta dedizione per trovare il tempo di una piacevole conversazione e la gioia e l’emozione di stare insieme)
Bello, ora…l’attenzione va dedicata tutta a lei soprattutto quando arriva il gelato 🙂 ,
è golosissima e non mangia pesce, ma questo lui già lo sa.
Benedetta bentornata anche da parte mia,
tutto bellissimo, il nuovo Post, Stefano e Isabella, tutti gli altri, ma soprattutto la “favola’ nello spazio.
Personalmente però non credo che la tua favola sia solo: lei salva lui da un incantesimo e con il suo amore lo trasforma in un bellissimo e dolcissimo principe, ma non credo nemmeno alla favola che finisce in modo terribile. Anche se ti confesso, qualcuno andrebbe per davvero preso a calci nel sedere.
(“Tutti ricordiamo le favole della buonanotte della nostra infanzia: Cenerentola che calza la scarpetta, il Ranocchio che si trasforma in principe, la Bella Addormentata che si risveglia con un bacio. C’era una volta e vissero per sempre felici e contenti. Favole, la sostanza dei sogni. Il problema è che le favole non diventano realtà, sono le altre storie, quelle che iniziano con “era una notte buia e tempestosa” e finiscono in modo terribile, sono gli incubi che sembrano sempre diventare realtà. Il primo che ha scritto: “e vissero per sempre felici e contenti” dovrebbe essere preso a calci nel sedere. –VFC Meredith”
https://lifeislikeawavewhorisesupanddown.wordpress.com/2014/03/24/greys-anatomy-stagione-5-2008-2009/ )
Credo che la tua sarà una favola dei giorni nostri, semplicemente reale. Si, forse anche con il drago, ma come ci raccontano da piccoli:
Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono.
Perché i bambini lo sanno già.
Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.
G.K.Chesterton
Prima di salutarti, posso solo darti un consiglio se ci sarà il lieto fine nello spazio? Se parli della forza e del desiderio di salvare un uomo, puoi pf non toccare l’argomento: “ la sindrome da crocerossina”* . Perché va bene la favola, ma, secondo me, la tipa dell’iperuranio è una tosta, ma non è la donna perfetta (a volte è un disastro, “ma lui questo ancora non lo sa” https://www.youtube.com/watch?v=LY4I0TXv8aA), non lo tratterà come un dio e saprà dire anche di no se serve, come sa benissimo che: “Deve essere lui, semmai, a decidere di migliorare se stesso per poterle stare accanto”. Punto.
No, dimenticavo, nelle favole che si rispettano: era la principessa ad essere salvata dal principe e mai il contrario.
❤Bacio Paola
PS Ti mando via email un disegnino di Carlotta della sua interpretazione della fiaba con il drago e i tuoi due eroi.
*https://azzurrablog.wordpress.com/2013/05/06/sindrome-da-crocerossina-quando-lei-vuole-salvare-lui/
Bellissimo il disegno! No no niente crocerossina, promesso! Credo che non ci sia nulla di più sbagliato di comportarsi così con le persone (intendo non solo con il proprio uomo, ma in generale). 🙂
Ciao,
Primo:
ora dico la mia sulla tua…No no niente crocerossina, con una frase della scrittrice Oriana Fallaci, frase su cui vorrei ognuno di voi si fermasse a riflettere per aprire una piccola crepa nel proprio pensiero e chissà se da quella crepa potrà magari entrare la luce di una maggiore consapevolezza di quello che si sta vivendo.*
L’amore da una parte sola non basta.
Non si regala l’anima a chi non è disposto a regalare la sua.
Chi non fa regali, non apprezza regali.
Tu cerchi Dio in Terra, e sei disposta a qualsiasi menzogna pur di inventarlo.
Ma Dio non si inventa, e neppure l’amore.
L’amore è un dialogo, non un monologo.
(O. Fallaci)
* http://psicotime.it/sindrome-crocerossina-dipendenza-affettiva-psicologa-roma/
Secondo: (..uomo)
E così ci fu lo scambio, quel giorno, nei hai parlato in un post di tanto tempo fa, quando lei indossò quel semplice abito bianco, qualcosa si rimescolò in lui e da allora il suo desiderio per il futuro sarebbe stato proteggerla e renderla felice.
❤
Benedetta è tornata, “Finalmente la mia storia preferita continuaaaaa” come dice Bermie_
Ci siamo quasi al finale? Dopo la scintilla e tutto il resto …finalmente la felicità?
Ma per il finale l’iperspazio non è indicato per la festa, posso consigliare a Benedetta uno… “scenario suggestivo gli sposi arrivano in barca e festeggiano fino all’alba” oppure un castello a picco sul mare. Perché il castello? Il castello c’è sempre in ogni favola che si rispetti ❤ ❤ ❤ speriamo arrivi anche SuaMaestà ❤
Mi associo anche a Carmine che parla di amore incondizionato-un dono che non chiede niente in cambio. “Se ti aspetti qualcosa c’è dietro un interesse che annienta l’amore.”*
* https://diventarefelici.it/cos-e-lamore/
Il concetto di amore incondizionato è azzeccatissimo e probabilmente è il motivo per cui lei non se n’è ancora andata…nonostante la grande sofferenza…
“Quando c’è una tempesta gli uccellini si nascondono, ma le aquile volano più in alto”
(Mahatma Gandhi)
Ritengono che nessuno sia immune alla sofferenza
Essere resilienti non significa non avere ferite, vuol dire che, nonostante la loro presenza nell’animo, la situazione avversa è stata in qualche modo istruttiva. La persona resiliente è capace di accettare il dolore e, invece di farsi sopraffare da esso, ha scelto di imparare. https://lamenteemeravigliosa.it/resilienza-forti-nonostante-tempesta/
Ti invio disegnino Ste e Isa che volano tra le aquile
ciao, mi aggiungo al coro di chi dice “finalmente sei tornata”….
e finalmente Isabella ha capito da dove ripartire… da se stessa! si riparte solo da li.
la sua felicità non è Ste, e anzi lui sta dimostrando tutti i suoi limiti e incapacità di essere felice con lei (non di renderla felice, perchè quello non può farlo nessuno).
aspetto con ansia la prossima puntata!
Grazieee! E’ proprio così…è difficile sia da capire che da mettere in pratica ma la felicità vera può partire solo da noi e dalla comprensione di cosa desideriamo nel profondo…❤
Ciao Eleonora, non ti conosco, ma chapeau per il tuo lui a lei :
“dimmelo …con queste parole è come se mi avesse appena dato l’ossigeno che mi mancava per… “
Bellissimo, anche se qualcuno qui nel Blog, potrebbe dire di fare attenzione perché amare-troppo non va bene e consigliarti di leggere Robin Norwood …Con simpatia e competenza professionale Robin Norwood indica un possibile itinerario verso la consapevolezza di se stessi e verso l’equilibrio dei sentimenti.
Ma, nel caso specifico, io sposo il commento di Benedetta alle tue parole ……Si tratta dell’entusiasmo nel perseguire uno scopo il sentirsi pronti…
Carlotta
PS. Dimenticavoooooo Eleonora: E, si …
ciao Carlotta,
scusami ma non ho proprio capito il tuo commento…
io sostengo proprio che NON si deve amare troppo fino ad annullarsi per l’altro. Che viene prima di tutto l’amore per se stesse. Quando si è complete (mai in realtà… ma ci si può avvicinare), l’amore per un’altra persona è quel qualcosa che da maggiore luce alla vita. Ma tutto parte da noi, dall’amor proprio e dal seguire le proprie inclinazioni e passioni…
Ciao Eleonora,
rispondo al tuo…scusami ma non ho proprio capito il tuo commento…
Primo: condivido esattamente tutto quello che hai scritto.( non si deve amare troppo fino ad annullarsi per l’altro. Che viene prima di tutto l’amore per se stesse. Quando si è complete (mai in realtà… ma ci si può avvicinare), l’amore per un’altra persona è quel qualcosa che da maggiore luce alla vita. Ma tutto parte da noi, dall’amor proprio e dal seguire le proprie inclinazioni e passioni)
Secondo, quando l’ho scritto ero sul pianeta di Benedetta e i commenti, mi rendo conto possono risultare un po’ surreali: a volte si collegano ad altri passaggi dell’iperuranio e vanno interpretati, a volte si scrive una cosa pensando il contrario, lo fa anche Benedetta, altre si esageraaaa, a volte qualcuno è persino crudele, altre volte si scherza, altre volte si scrivono commenti stupidi, altri infantili (….e i disegnini sono certo di una quindicenne o giù di lì!), altre volte ancora si passano messaggi seri e profondi, ecc. ma questo è l’amore nell’altro mondo di Benedetta, sta a noi capire la verità, senza spiegazioni e senza parole.
Come a volte anche la distanza, il silenzio ….è utile per capire, per guardarsi dentro e rimettere a posto le cose dentro di noi. Come in amore, il silenzio potrebbe aiutarti a capire che non lo vuoi più oppure potrebbe aiutare il tuo e il suo cuore a parlarvi. Come dice sarajessicaparker**
E poi Amore è…il giusto equilibrio tra bisogno e desiderio* Il quesito che vi pongo è questo: se siete o siete stati alla ricerca di un compagno/a, quanto siete o siete stati attenti al giusto equilibrio tra bisogno e desiderio?
Ma chiudo con questa: un anonimo del web, alla tua …scusami ma non ho proprio capito il tuo commento, potrebbe ad es. semplicemente rispondere così: “…Scusa se a volte non ti rispondo proprio bene”, oppure così: non c’è bisogno di capire ma … “è stato il grande miracolo della mia vita”.
Baci
Carlotta
* https://www.quag.com/it/thread/32756/amore-eil-giusto-equilibrio-tra-bisogno-e-desiderio/
**http://amore.alfemminile.com/forum/la-distanza-il-silenzio-aiuta-ad-avvicinarsi-o-ad-allontanarsi-fd1134240
I disegnini da quindicenne, intendevo ovviamente i miei non i capolavori di Benedetta!!
Eleonora tranquilla, ti assicuro che non siamo solo in due a non capire cosa si dicono.
Benedetta, non potevi stare alle Seychelles a goderti il sole? O su Plutone, ma forse hanno scoperto un pianeta più lontano, insomma là in fondo, però visto che sei tornata, con: “non vedo l’ora di vederti”? A chi ti riferisci? Dove? A Lei?
Emanuele chiede se era per caso: non vedo l’ora di vederti domani sera?
Quindi, se il post è di giovedì, su Plutone si sono visti venerdì?
Oppure lei, l’aliena, ha sbagliato di nuovo? Ma non ne azzecca una, è sempre più svampita, cosa aspetta il cavaliere con la tutina azzurra? (Le donne non smettono mai di credere al Principe Azzurro!) Titolo prs post …ma non vado a sbagliare il giorno.
Bentornata fra noi. https://www.youtube.com/watch?v=FuJy9tdoMak
Buongiorno
E’ la prima volta che scrivo un commento, è più di una settimana che leggo questo TOMO e con tomo intendo: ognuna delle parti in cui è divisa un’opera, perché di opera sicuramente stiamo parlando.
Ma devo fare la prova del nove, vediamo se ho capito bene, nel mondo parallelo di Stefano e Isabella, lui le dice: …E poi io non sono abituato alla felicità.
Tralascerei invece il “mi prendi in giro stai giocando? Ed anche “Non riesco a capire se è una cosa bella o una cosa brutta.
Benedetta farti i complimenti è davvero riduttivo, perché, secondo me, di qualsiasi opera si tratti …E’ QUANTO DI PIU’ ORIGINALE E GRANDIOSO visto in rete per parlare e approfondire temi così delicati … non vedo l’ora di leggere il libro, e sono sicura che avrai un successo planetario perché in fondo siamo tutti in qualche modo sognatori combattenti (anche e soprattutto dopo il “poco piacevole” compito di ricucire le ferite del cavaliere). Io lo consiglierò a tutti: amici, fratelli, marito, ecc.
BIANCASSFC(biancasonosemprefelicecontenta)
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