A causa della pioggia improvvisa siamo rientrati al villaggio prima del previsto. Ryan e Thomas sono tornati al loro appartamento – avevano deciso di affittare una casa particular anche a Varadero, dove solitamente si soggiorna nei grandi alberghi – per finire di preparare le valigie.
“Passiamo di qui prima di andare in aeroporto.” Mi aveva detto dandomi un bacio sulla guancia. Suonava come una promessa e speravo con tutto il mio cuore che la mantenesse, ma più passavano i minuti più temevo di non rivederlo.
Pensavo che si rendesse conto che fosse tutto inutile.
Una fiorentina che vive a Milano cosa può spartire con un canadese che vive a Parigi?
Ci saremmo (forse) rivisti qualche volta in giro per l’Europa, senza prendere impegni seri: questo era il massimo a cui ritenevo di potere aspirare.
D’altro canto, in quella fase non riuscivo nemmeno ad immaginarmi in una situazione più impegnativa. Allontanavo chiunque cercasse di avvicinarsi a me dicendo “Sono pazza, non credo che tu voglia avere a che fare con la persona che sono in questo momento.”. E devo dire che nessuno insisteva più di tanto per approfondire la questione, né mi chiedeva cosa fosse successo. Li respingevo e loro se ne andavano, senza lasciare alcuna traccia.
Con Ryan era stato diverso. Insieme a lui mi ero sentita da subito al sicuro. Avevo capito di poter parlare liberamente, forse perché si trattava di una persona talmente lontana dal mio mondo che ritenevo potesse osservarmi davvero da estraneo. E poi era più grande di me. Scherzava come un ragazzino ma ragionava come un uomo. Ecco, credo che questo mi avesse colpita più di ogni altra cosa. Era superficiale e incredibilmente profondo allo stesso tempo.
È comparso all’improvviso dietro alle mie spalle, appoggiando un cd accanto al succo d’ananas che avevo ordinato qualche minuto prima.
“Grazie.” gli ho detto, cercandolo con lo sguardo. Ho girato subito la custodia per leggere i titoli dei brani.
“Mi prometti che li ascolti?”
“Certo…ma all’interno ci sono i testi delle canzoni?”
“No, li trovi sul sito che è indicato qui.” mi ha risposto, spostando dolcemente il mio dito di qualche millimetro. “Sono curioso di sapere quale ti colpisce di più.”.
Dieci giorni dopo gli ho mandato sulla chat di Facebook la mia top 3.
Ascoltavo la sua musica in macchina, mentre andavo in ufficio, ad un aperitivo, a cena con le amiche. Non l’ho mai fatto in compagnia di qualcuno, anche perché ho parlato di Ryan a poche persone. Le altre non avrebbero capito o avrebbero fatto troppe domande.
Abbiamo continuato a chiacchierare per almeno mezz’ora, un tempo che volevo non finisse mai, perché precedeva quello dei saluti.
“Sai qual è il problema?” gli ho chiesto mentre ci stavamo confrontando sul nostro modo di vedere le relazioni. “Mi hanno sempre detto che ho la testa sulle nuvole perché sogno di vivere nelle favole. Ma favole vere, intendo. Una storia d’amore da togliere il fiato, un principe, un castello, un percorso lineare e semplice, ecco ho sempre sperato di trovare sulla mia strada proprio questo. Non intendo un castello vero e proprio, eh. Quella è una metafora. Ho sbagliato tanto e me ne sono resa conto tardi, quando ormai avevo ricorso troppo, sperato troppo, gettato via troppo. Poi è arrivato Stefano e credevo che quella fosse la favola che stavo aspettando. Lo credevo così tanto che mi ci sono buttata con tutta me stessa. Invece è stata solo una grande illusione. La vita non mi ha dato niente di tutto quello che sognavo. Mi sono ritrovata sola, con un lavoro che non amo, lontana dalla mia famiglia. E la verità è che non ho ancora capito cosa voglio fare da grande. E oggi penso che la vita sia proprio questo: una favola che a volte non inizia.” ho concluso amareggiata.
“Non so che dirti, forse non è ancora iniziata perché non è la tua storia. Forse devi smetterla di correre dietro a una vita idealizzata e iniziare a creare davvero la tua, anche se non è scintillante come quella che hai in mente. Per lo meno sarà frutto delle tue azioni e non solo delle tue aspettative.”.
Le sue parole mi rimbombano tutt’oggi nella mente.
Non gliel’ho mai detto, ma credo che avesse ragione e tuttora non capisco come uno sconosciuto – perché allora lo potevo definire tale – potesse essersi fatto un’idea così chiara di me.
“Allora ciao Isabella. Non sono sicuro di sapere cosa sia meglio dire in queste situazioni…” mi ha detto di fronte all’autobus che l’avrebbe portato a L’Avana.
“A chi lo dici. Grazie di tutto.” gli ho risposto, con gli occhi lucidi per un misto di sconforto ed emozione. “Chissà se ti ricorderai di me.”.
Ero convinta di non essere riuscita a lasciare un segno.
“Ti aspetto a Parigi.”
“Ryan, l’ho già sentita troppe volte questa frase, anche se la destinazione era diversa.”
“Quello è il tuo passato. Hai detto che l’hai lasciato andare, no?”
“Hai ragione. Scusa, non ti meriti una risposta del genere.”
“Non ti preoccupare, ti capisco.” mi ha detto accarezzandomi il viso. Si allontanato così, senza aggiungere altro.
Mi stava dicendo che situazioni in apparenza simili potevano avere sviluppi completamente diversi.
E di non lasciare che la paura mi impedisse di scoprirlo.
Ho deciso di provare a crederci, anche se avrei voluto che non fosse così maledettamente difficile.
Benedetta, ascolta questa canzone, è forse questa una delle tre top di IsaBella?
“Ascolta questa canzone” mi sussurra piano, avvicinandosi al mio orecchio e provocandomi dei brividi che mi attraversano la schiena.
Non riesco a guardarlo respiro a fatica ma ogni singola parola di questa canzone mi sta entrando nell’anima.
“Troppo a lungo, troppo tardi
Chi ero io per farti attendere”
Sollevo lo sguardo e incontro i suoi occhi (…)
“giusto un’altra opportunità
Giusto qualcosa che sia un’altra via
Perché tu sai, tu sai
Tu sai
Che ti amo e che ti ho amato tutto il tempo
Sogno che tu sarai con me…”
………………
“Allora riprendo a respirare
Stretta a me, senza lasciarmi andare via”
Le note della canzone sono finite ma lui continua a tenermi stretta a lui. (…)*
*Da: Il Mio Voglio una Favola ! Di Sara Di Cara
Eccoti il secondo commento della serata: la ns canzone TOP, la n.1, delle migliori non delle peggiori del CD di Isa è – Magari – di R.Zero.
Scusa volevamo dire, del famoso Ryan.
Dimenticavamo, nota per Filippo : con i nostri commenti NON stiamo incasinando questa storia. Non c’è modo. L’ha detto anche Isabella !
Al commento sopra non si vede il faccino che ride che abbiamo digitato. !
Ciao, su Instagram
7sarah7s ti scrive: “ci vuole tanta tenacia :)”
condivido e aggiungo “Raggiungiamo davvero i nostri obiettivi, non quando evitiamo le difficoltà, ma quando impariamo ad affrontarle senza scorciatoie.”
Tu scrivi: …Io penso davvero che prima o poi tutto il resto arrivi! ❤
Lo penso anch’io, ma solo la gente equilibrata e davvero sicura di sé se lo può permettere.
..Oggi come sei serissimo PAPERMAN. Anche per noi la felicità arriva (…Io penso davvero che prima o poi tutto il resto arrivi! ❤ ), prima o poi la favola inizia nel racconto cosmico da Oscar di Benedetta, o è già iniziata? Nel frattempo sottolineiamo solo un dato di fatto, l’attesa e la tenacia -li ha resi incredibilmente felici- i due protagonisti. Davvero complici.
E una di noi, sorridendo, aggiunge: -la gente felice è fastidiosa-
Ci organizziamo il 7 giugno per una pizza? Per tutte noi è un giorno perfetto. Un abbraccio LeTueRagazze
Mi hanno sempre detto che ho la testa sulle nuvole perché sogno di vivere nelle favole…
A me non l’hanno mai detto. Vuoi un consiglio? Scendi dalla margheritina o trasformati in farfalla e tuffati in un libro che ti aiuti a guardare la vita con occhi nuovi.
Non so più cosa scrivere per dire …..cosa penso della principessa che credeva nelle favole…. cambia storia, o meglio, scrivi la storia della TUA di favola, come scrive Benedetta, la tua storia frutto delle tue azioni e non solo delle tue aspettative, per vivere al meglio le tue relazioni.
Posso dare un consiglio anche AlLeTueRagazze? Ora, dopo tutti questi anni, date retta a me, aiutate Benedetta a scrivere l’inizio della vera favola di IsaBella, porgete ai lettori i vostri saluti e uscite con classe dalle pagine dei commenti, insomma, mollate il colpo, cambiate completamente vita, ops volevo dire, cambiate anche voi completamente strada
….Bisogna capire quando è il momento di finire..bisogna andarsene quando è ancora tutto perfetto. Un vero artista fa così…..
“Che dire della decisione di non essere più disponibile per qualcuno? Se lo “vogliamo” diventa una possibilità di scelta che si integra lentamente nella nostra vita. Si trasforma in una parte integrante del nostro repertorio di comportamenti. Decidiamo liberamente e ci rendiamo conto solo in un secondo tempo che la nostra scelta si adatta perfettamente al nostro ambiente.
Auguro a tutti i lettori tante esperienze di sincronicità univoca e integrazione. Che l’andamento delle cose possa mostrarsi a poco a poco come un puzzle universale. Possiamo noi, in quanto tessere del puzzle, comprendere sempre più profondamente come tutti i pezzi combacino fra loro” Olaf Jacobsen*
*(da: Non sono più a tua disposizione. Come liberarsi dalle sensazioni opprimenti e vivere al meglio le proprie relazioni Di Olaf Jacobsen
…Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti…ma ho sentito il battito del tuo cuore…cercando il vero, il buono, il bello…
Benedetta, solo uno spunto, può iniziare così la favola di IsaBella?
Sappiamo la quantità della pioggia caduta?
“(……) Un giorno però arriverà un tè speciale, raccolto in un momento particolare dell’anno, da una coltivazione a una quota ben precisa. E il sapore di quel tè, soltanto il suo, per un insieme inspiegabile di circostanze, come la quantità di pioggia caduta, l’umore delle raccoglitrici, qualche giorno di essicazione in più del previsto, invece di essere infastidito dal residuo fisso ne sarà esaltato. E nascerà una bevanda dal sapore unico e irripetibile. L’insostenibile pesantezza del residuo fisso ha i suoi vantaggi. Basta saper aspettare. “ Le regole del tè e dell’amore Di Roberta Marasco
Matty
“Con le storie è lo stesso. Non basta saperle raccontare o saperle ascoltare. Solo quando chi racconta sa fermarsi ad ascoltare e chi ascolta si riconosce nel racconto la magia è completa. Perfetta, come una buona tazza di tè.“*
…È vero che la vita spesso non da ciò che sogniamo però forse bisogna trovare un modo per concretizzare i nostri sogni…
*Da: Le regole del tè e dell’amore Di R. Marasco
Riceve meno di 10 cm di pioggia, questa è la quantità della pioggia caduta.
A Isa e Ryan per iniziare la favola consiglio di spostarsi nel deserto, anche …..Io ho disegnato una linea di partenza sulla sabbia… La mia favola è iniziata così!
Benedetta fai dire a Isa? …Io non vedo l’ora di iniziare la vera gara della 100 km del Sahara dopo 48 ore di chiacchiere!!*
* (da: il MIO Sahara http://v4m-vps5.juniper-xs.it/x00001/public/208D8E5B59AD408BBD35787392D552B9/WebElements/96287B6955364F1C9D0F50012DEC1C6C.pdf)
“La gioia c’è tutta ma forse è meglio che rimanga dentro (…) Il deserto mi ha ammaliato perché il “nulla” che ti circonda lo puoi toccare e quando lo vivi con tutti i sensi ti affascina, ti fa innamorare…
Il segreto del mio successo è stato nell’aver salvato i piedi e nell’aver avuto clemenza dal tempo“ (da: il MIO Sahara)
isabellastories Me lo dicevi sempre, di non smettere di sognare anche quando sembra che sia già tutto scritto. ☁✨
A me dicevano sempre ‘l’equilibrio è tutto’ e questa storia è così bella e seguita perché ci insegna tanto sull’equilibrio. Bisogna lavorare per ottenerlo anche se a volte, non è affatto facile raggiungerlo. E anche se è solo un racconto, quel “Mi sono ritrovata a elemosinare quotidiane dosi di amore” Isabella non deve più dirlo. Figuriamoci nella vita reale, non esiste.
Come «Non esiste una bacchetta magica che faccia sparire le zone d’ombra che sono necessarie per mettere in risalto quelle assolate. E allora se ci immergiamo nei chiaroscuri e ci lasciamo guidare da una paziente buona volontà possiamo finalmente Essere e incontrare la felicità». (Dal dolore alla felicità. La scelta di trasformare le ferite Carla Greco)
Sull’altro punto/i sogni, io non ho mai smesso di sognare. Forse non come my sister Carlotta che sogna sempre in grande, ma sogno anch’io e ci credo, perché solo se ci credi veramente, i tuoi sogni potranno un giorno diventare realtà, anche quando sembra già tutto scritto.
Tutto questo lungo commento solo per dirti che d’ora in poi, io continuerò a sognare ma per seguire ed interpretare correttamente i sogni di Isabella e di tutti gli altri personaggi delle tue storie, non mi basta più il post, puoi aggiungere pf in allegato, un bel manoscritto, chiaro, semplice con le istruzioni di lettura.
Notte, è già mezzanotte passata, domani si festeggia è il mio compleanno, buonanotte cara e un abbraccio
“E’ severamente vietato che una di noi due porti in giro questo manoscritto, anche per il semplice fatto di non rischiare la sua perdita. Non dovrà mai lasciare la cascina o essere incustodito e dovremo sempre riporlo al sicuro nel cassetto del mio comò dopo averlo usato e nessuno a parte noi due dovrà mai leggerlo. (…) ”
Da: Cara Sara di Silvia Garioni
Un abbraccio syster, un abbraccio Benedetta
(Ryan) Non sono sicuro di sapere cosa sia meglio dire in queste situazioni?
(Sara) ….stare nella complessità facendosene ispirare!
Nell’opera di Benedetta caro Dott.Arch.Ryan puoi dire così.
Wow
….un amore meraviglioso e frasi appassionate che superano la più fervida immaginazione!
Qui si riscopre il gusto della lettura con uno strano fenomeno….
Sono nuova nel Blog, cosa devo fare ora zia Benedetta? Mi fermo altrimenti è spoiler?
Ahaha perché “zia”?
“E quando la zia parte, affidando proprio a lei la guida del negozio, saranno Shakespeare ed Edgar Allan Poe a svelarle a poco a poco i segreti del mestiere.”*
Perché di solito le zie sono molto complici. Interpreto e cerco solo di vedere la storia con gli occhi della protagonista e gustare la magia del tuo gran bel libro ‘zia’ Benedetta, perché
… in un buon libro c’è tutto: le emozioni, gli incontri e le risposte che possono anche cambiarci la vita…*
* La libreria dei nuovi inizi – di Anjali Banerjee (Autore), R. Cristofani (Traduttore), V. Zaffagnini (Traduttore)
https://www.amazon.it/libreria-dei-nuovi-inizi/dp/8817056324
Isa e Ryan ….“Si ritrovano, per caso, un giorno in cui il vento, la pioggia e l’arcobaleno si sono dati appuntamento. E da quel giorno niente, per nessuno dei due, sarebbe mai più stato come prima.”*
* https://www.amazon.it/Senza-te-non-sono-io/dp/8891188425
È arrivato Filippo… !
Tranquilla Isa, ci penso io ad iniziare la tua favola. Dove abita esattamente Ryan?
(Dopo Filippo per essere precisi ci sono i tre puntini e la faccina che ride con gli occhi a cuore, lo scrivo solo perchè a volte la faccina non compare nel commento)
PRONTO… Benedetta ci sei? Ragazze voi ci siete? Siete già tutte in vacanza?
…sono io, l’idiota del gruppo, quello che non ne azzecca una. Conviene ridere, a tale proposito, facciamo un passo indietro, che tempo faceva? Pioveva? https://www.youtube.com/watch?v=PBtDbxzWjtw Loro si che sono degli artisti !!!!